Gelateria

giovedì 20 dicembre 2012

DOMENICA 23 DICEMBRE CHIUSURA INVERNALE


Domenica 23 Dicembre ultimo giorno prima della chiusura invernale, per l'occasione 2x1 su tutto l'Asporto fino ad esaurimento. Vi aspettiamo.
Vi segnaliamo la nostra nuova pagina su facebook, andate e cliccate su 'Mi piace'.
L'indirizzo della pagina è il seguente:

http://www.facebook.com/pages/Masca-O-Gelateria-Bio/464573550251316?fref=ts

lunedì 10 dicembre 2012

E' ARRIVATO IL TRONCHETTO



Venite a provare il nostro tronchetto natalizio, con un dolce ripieno di nocciola o caffè, e ricoperto con delizioso cioccolato.

lunedì 26 novembre 2012

PERSONALIZZA IL TUO NATALE CON IL PANDORO FARCITO DI MASCAO



Sono disponibili su prenotazione i pandori artigianali Mascao, con lievito madre, senza conservanti, coloranti, grassi idrogenati e additivi chimici, farciti con il nostro mascarpone o con il nostro gelato,    proposti in una raffinata confezione che renderà il vostro natale indimenticabile.

Lievito Madre

Il lievito naturale, chiamato anche lievito acido, pasta acida, lievito madre, pasta madre e crescente, è un impasto di farina e acqua acidificato da un complesso di lieviti e batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione. A differenza del cosiddetto lievito di birra, il lievito naturale comprende, tra i lieviti, diverse specie di batteri lattici eterofermentanti ed omofermentanti del genere Lactobacillus. La fermentazione dei batteri lattici produce acidi organici e consente inoltre una maggiore crescita del prodotto e una maggiore digeribilità e conservabilità.
Metodo usato prima della selezione del lievito di birra, oggi più comune in panificazione, nei paesi la pasta madre veniva conservata gelosamente dalla fornaia che la manteneva in vita con gli opportuni rinfreschi e la redistribuiva alle famiglie che settimanalmente facevano il pane in casa. Attualmente riscoperto dai panificatori alla ricerca di sapori tradizionali, l'utilizzo di lievito naturale (madre acida) è indispensabile nella preparazione di dolci come panettone, colomba pasquale, pandoro, ecc., e per particolari tipi di pane tra cui, ad esempio, il Pane di Altamura, il pane di Lentini e il Pane Nero di Castelvetrano, che, prevedendo l'utilizzo esclusivo di Lievito Madre, rientrano nel novero dei Presidi Slow Food.

NATURAL EXPO 2013 Forlì



Nel mese di febbraio si svolgerà a Forlì, nella zona fiera, la settima edizione del  Natural Expo, una delle vetrine più attente a quei principi che stanno alla base del benessere olistico della società e dell’individuo.
La manifestazione ricerca principi che portano al sentirsi bene con se stessi e con gli altri e rappresenta, nel panorama italiano, una valida alternativa per poter esporre e presentare i nuovi prodotti del benessere e i diversi trend della salute e dell’ecologia.
È un’occasione per incontrare un pubblico pronto ed interessato, alla continua ricerca di qualità di vita nello star bene seguendo i principi di benessere e di stili di vita naturali.
Noi di Mascao saremo presenti con il nostro stand, dove sarà possibile gustare i nostri prodotti, dal gelato alle crépes, dai semifreddi al nostro mascarpone.
Abbiamo disponibili un certo quantitativo di inviti, per chi fosse interessato può lasciare il proprio nominativo con indirizzo in gelateria e vi verrà spedito a casa.
Ricordiamo che la gelateria Mascao rimarrà aperta fino a natale prima della chiusura invernale, riapriremo dopo il Natural Expo, a fine febbraio.

Per maggiori informazioni sull'evento: http://www.naturalexpo.it

sabato 17 novembre 2012

LA CREMA DEL PASSATORE


Come ogni autunno la gelateria Mascao vi propone la crema del passatore, una delicata crema guarnita con una riduzione di vin brulé.

CENNI STORICI


Stefano Pelloni nacque nel 1824 a Boncellino di Bagnacavallo, paese nella Bassa Romagna, a una decina di chilometri da Ravenna. Frequentò in gioventù una scuola privata, che tuttavia abbandonò alla terza elementare, dopo alcune bocciature.
Evaso durante un trasferimento ad Ancona, dove avrebbe dovuto scontare una condanna a quattro anni di lavori forzati nella risistemazione della nuova darsena per il furto di due fucili da caccia, più altri tre anni di detenzione per la fuga dal carcere di Bagnacavallo, e datosi alla macchia, entrò a far parte di un gruppo assai variabile come consistenza e zone d'azione, del quale (come uso tra i briganti dell'epoca) egli non divenne il vero capo, ma un'importantissima figura di riferimento.
Il gruppo divenne in breve una banda sempre più numerosa, audace, agguerrita e capace di efferatissime violenze, che operò per tre anni nelle Legazioni Pontificie, tenendo in scacco la gendarmeria grazie a una vasta rete di spie, informatori, protettori, ricettatori e addirittura uomini delle forze dell'ordine. Utili anche le connivenze con la popolazione più povera, ricompensata, come sempre fanno i banditi che si comprano appoggi, con i proventi dei suoi furti e rapine. Furono queste elargizioni che contribuirono a creare la sua fama di "Robin Hood" romagnolo, anche se probabilmente Pelloni era più un semplice criminale che un benefattore.
Un modus operandi caratteristico della banda, inizialmente attiva nei boschi di Brisighella, era la "firma" dei propri delitti: a suggello del misfatto compiuto il Pelloni dichiarava a voce alta il proprio nome e soprannome: «Stuvanèn d'ê Pasadôr» (Stefano (figlio) del passatore), come caratteristico era anche lo scherno verso il potere con cui spesso erano concepite le azioni.

Le sue imprese ispirarono la musa popolare della rievocazione orale (che enfatizzò la sua generosità, divenuta leggendaria) e quella colta, da Arnaldo Fusinato a Giovanni Pascoli (che nella poesia Romagna idealizzò la sua figura evocandolo, appunto, come il Passator Cortese).

E' IL MOMENTO DEL KIWI



Continua la nostra riscoperta dei tipici frutti autunnali della nostra zona, dopo il caco, tocca al kiwi.

La Actinidia è originaria della Cina continentale ed orientale; tali regioni sono caratterizzate da inverni freddi ed estati calde, nuvolose, piovose ed umide. La pianta occupa gli ambienti ripariali di fiumi e ruscelli, quindi con suolo umido e con scorrimento d'acqua.Nonostante la pianta sia adatta ad un clima completamente diverso da quello mediterraneo, attualmente l'Italia è il secondo paese produttore (dopo la Cina) al mondo di frutti di kiwi.

PROPRIETA’ DEL KIWI

I frutti del kiwi contengono una grande quantità di vitamine, soprattutto la vitamina C, la cui quantità presente, 85 mg per 100 g di parte edibile, è superiore a quella delle arance (50 mg); come è noto la vitamina C è un ottimo antiossidante.
Anche se la tolleranza alla vitamina C in eccesso è notevolissima nella specie umana, e se anche la stessa vitamina è un ottimo ed importante presidio per i suoi principi antiossidanti, è opportuno non abusarne in quantità.
Quantità superiori a due frutti hanno un effetto discretamente lassativo (molto dipendente dalla sensibilità individuale), tale effetto è inversamente proporzionale al livello di maturazione del frutto. Più il frutto è sodo ed acidulo (bassa maturità) e più si avrà l'effetto lassativo.

CURIOSITA’

I felini, in special modo i gatti, sono attratti da questa pianta, questo può produrre problemi alla pianta stessa, dato che il gatto graffia e rosicchia il fusto. Nelle piante giovani i fusti possono essere protetti da una rete. A pianta adulta il tronco ed i rami sono talmente robusti e coriacei da non soffrire eccessivamente per le attenzioni del gatto.

lunedì 12 novembre 2012

E' ARRIVATO IL CACO




 Mascao vi propone un altro dei frutti tipici della nostra zona, il caco,  rigorosamente a KmZero.
Soffice, carnoso e dolcissimo, il frutto del cachi simboleggia l'autunno, stagione “di passaggio” responsabile spesso di spossatezza e stress psicofisico; grazie agli interessanti valori nutrizionali e alle proprietà correlate, il cachi rappresenta un ottimo espediente per iniziare al meglio l'autunno.
Anzitutto i cachi sono considerati molto energetici: a tal proposito sono indicati a bambini, anziani e agli amanti dello sport. Inoltre, i frutti vantano proprietà lassative, diuretiche ed epatoprotettive.
Il cachi (o kaki), frutto paffuto e fragile, è divenuto simbolo di pace nel secondo dopoguerra: infatti, solo pochi di questi alberi sopravvissero coraggiosamente alla devastante esplosione atomica di Nagasaki.
In Cina, la leggenda narra che la pianta del cachi incarna l'albero dalle sette virtù, riferite sostanzialmente alla dolcezza dei frutti, al legno robusto, alla longevità della pianta, all'impiego decorativo delle sue foglie, al fuoco prodotto dall'ardore dei suoi rami, alla possibilità data agli uccelli di nidificare tra i rami, ed alla sagoma ombreggiata creata dall'imponente albero.
Attualmente, il cachi è il frutto più colorato che simboleggia l'autunno.
L'origine del cachi risale a tempi antichissimi: tant'è che la pianta, essendo una delle più antiche ad essere coltivate dall'uomo, vanta una tradizione millenaria.
Il cachi è oriundo dei paesi cinesi: il suo viaggio verso terre americane ed europee ebbe inizio solo verso la metà dell'Ottocento.
Si narra che il primo albero di cachi nel Nostro Paese fu coltivato nel giardino di Boboli nel 1871. Attualmente, si stima che la produzione italiana si aggiri attorno alle 65.000 tonnellate, di cui ben 35.000 prodotte in Campania; anche il Veneto e l'Emilia Romagna sono buoni produttori di cachi. In Sicilia, il cachi riveste un'importanza notevole in termini economici: in particolare, il cachi di Misilmeri viene esportato in tutto il mondo.

lunedì 5 novembre 2012

GELATO ALLA ZUCCA

Noi le proprietà ed i benefici della Zucca li abbiamo scelti per il nostro Gelato e, VISTO IL SUCCESSO riscosso in questi due giorni di festa, IL GELATO ALLA ZUCCA Aromatizzato alla Mandorla, con Granella di Amaretti. E' PER VOI Da MascaoBio ancora per qualche giorno.




La zucca può essere facilmente coltivata nei nostri orti. Le sue piante danno origine, oltre ai frutti che ben conosciamo, a dei fiori gialli commestibili che sono ottimi da gustare crudi in insalata, come condimento per la pasta, oppure cotti in una pastella composta da acqua e farina di ceci, oppure da farina di grano e birra.
Essa è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae. Dai suoi semi può essere ricavato un olio benefico che può essere utilizzato in cucina come condimento a crudo o sulla pelle per via delle sue proprietà emollienti e lenitive. Come altri frutti o ortaggi dalla polpa di colore giallo-arancio, la zucca è ricca di sostanze antiossidanti e di beta-carotene, un componente che può essere utilizzato dall'organismo per la formazione della vitamina A.
Ciò aiuta il nostro corpo nei processi di rigenerazione cellulare e nel ritardare l'invecchiamento causato dal trascorrere del tempo e dal logoramento dei tessuti cutanei e corporei. La polpa di zucca contiene vitamine ed in modo particolare: pro-vitamina A, vitamina E e vitamina C. Non mancano inoltre sali minerali ed enzimi benefici. Della zucca possono essere consumati anche i semi, dopo averli accuratamente sciacquati, asciugati e tostati, per via del loro prezioso contenuto di lecitina, tiroxina, fosforo, vitamina A e vitamine del gruppo B. 



Il consumo del succo di zucca, e della stessa polpa di zucca, viene consigliato in caso di insonnia, poiché ad esso vengono attribuite delle efficaci proprietà sedative. Il consumo della zucca è inoltre indicato da parte della medicina naturale in caso di scompensi ormonali durante l'adolescenza e la menopausa. Il consumo di semi di zucca e di polpa di zucca è ritenuto benefico nell'eliminazione dei parassiti intestinali, contro i quali essa rappresenta un vero e proprio rimedio naturale privo di controindicazioni.




venerdì 19 ottobre 2012

NOVITA' DEL MESE: GELATO AL MELOGRANO


 Melograno, proprietà e benefici

Il melograno è un frutto tipico della stagione autunnale: la sua forma, molto similare a quella di una mela rossa, contiene un'infinità di granelli dal sapore dolce e dal retrogusto aspro.
Questo prodotto della natura viene definito anche "frutto della medicina", vista la quantità di sostanze benefiche per il nostro organismo di cui è pieno: vitamine, fibre, zuccheri, flavonoidi, antiossidanti, oltre a molti principi attivi.
Questo frutto ha proprietà vermifughe: è utilissimo, infatti, contro il problema del verme solitario, un fastidio piuttosto acuto nell'uomo. Il melograno, però, contiene anche degli acidi, come l'acido ellagico (o tannino), che permette di contrastare l'insorgenza della diarrea.
Secondo studi recentemente condotti, sembrerebbe che il succo che se ne deriva sarebbe in grado di proteggere il cuore contro la formazione di placche aterosclerotiche e di alleviare i disturbi legati alla menopausa, come l'osteoporosi, l'artrite e la depressione.
Oltre ad essere efficare contro l'insorgenza dei tumori, il melograno riesce ad erigere una barriera protettiva contro l'Alzheimer, attaccando le proteine nocive.
L'apporto calorico? Davvero minimo: per ogni 100 grammi di grani si acquisiscono solamente 63 calorie.



                                                   Storia del Melograno e curiosità

Poche piante possono vantare un numero di miti e leggende simile a quello che si può associare al Melograno. Raffigurato fin dal terzo millennio avanti Cristo in numerose tombe egizie questo splendido arbusto attraversa praticamente tutte le culture del Mondo antico, comparendo in riti, racconti, simboli, sogni e tradizioni spesso legati alla sensualità.
Pianta antichissima (risalente al Pliocene) e originaria dell’Asia centro-occidentale (cresce spontanea in Afghanistane in Iran) il Melograno ha sempre affascinato l’uomo fin dall’antichità: frutti autentici per il “viaggio” di Ramsete IV trovati nella sua camera sepolcrale, pianta sacra e afrodisiaca per i Fenici il Melograno compare spesso anche nel Vecchio Testamento (soprattutto nel Cantico dei Cantici) e secondo alcune tradizioni sarebbe addirittura una melagrana il pomo offerto da Eva ad Adamo così come sarebbe una melagrana il Pomo della discordia secondo alcuni studiosi della mitologia degli antichi Greci che credevano anche, quest’ultimi, che a piantare il Melograno nell’isola di Cipro fosse stata nientemeno che Afrodite.
 Nell'Antico Egitto invece si utilizzavano i frutti anche nelle cerimonie funebri, tanto che appaiono testimonianze nelle pitture all'interno di tombe risalenti a 2500 anni fa, compresa la tomba del potente faraone Ramses IV.
Nella mitologia greca la melagrana è il "cibo dei morti" e Kore, figlia di Demetra, Dea dell'agricoltura, fu condannata a divenire la custode dell'Oltretomba, con il nome di Per-efone, per averne mangiato alcuni grani.
Ne emerge quindi un significato di dualità: fertilità, fratellanza e unità (simboleggiata dai tanti chicchi racchiusi in un unico frutto) ma anche simbolo di ombra e di morte.
Nel "linguaggio dei fiori" comunque prevale il significato positivo, di abbondanza e di amore ardente per il colore acceso delle infiorescenza. Ancora oggi, in alcune culture dell'est Europa, la tradizione vuole che il novello sposo trasferisca un melograno dal giardino del suocero nel suo come augurio di prole numerosa; le spose turche invece scagliano a terra un frutto maturo al termine della cerimonia e il numero di grani fuoriu-sciti indicherà quanti saranno i loro figli.
Era, la regina degli dei , nella sua accezione di dea madre, Arodite, che secondo la leggenda aveva piantato per la prima volta l'albero nell'isola di Cipro a lei sacra. Demetra dea della fecondità della terra. Come simbolo di abbondanza e di fertilità compare in un gran numero di rappresentazioni delle dee citate come ex voto in numerosi santuari, soprattutto dell'Italia meridionale e della Sicilia.
Il frutto era rappresentato in mano alla statua dell'Era di Argo e come attributo della cosiddetta Dea del melograno, scultura arcaica di una divinità femminile.Piccole melegrane di terracotta erano collocate nelle nelle sepolture nell'area della Magna Grecia.
La pianta era nata secondo alcune tradizioni dal sangue di Dioniso.Ma il più antico mito della Grecia che lo riguarda è quello che lo associa ad Orione, che era la più grande e luminosa costellazione e che si diceva fosse un’enorme γίγας (figura gigantesca), figlio della terra e famosissimo per la sua bellezza. Si narra che avesse sposato Side, ma che non fosse stato fortunato nella scelta, poiché lei era così vanitosa da credere di essere più bella anche di Era, la dea per questo la punì scaraventandola nell’Ade, ove si trasformò in melograno. Durante le feste in onore della dea Demetra, le θεσμοφόρια (Thesmophoria), le ateniesi mangiavano i semi luccicanti del frutto per conquistare la fertilità e la prosperità, mentre i sacerdoti erano incoronati con rami di melograno, ma non potevano mangiarne il frutto in quanto, come simbolo di fertilità, aveva la proprietà di far scendere l’anima nella carne

lunedì 15 ottobre 2012

PISTACCHIO: DOLCE E SALATO

Questa settimana vi proponiamo una nuova versione del nostro pistacchio con l'aggiunta di granella salata che crea un effetto dolce/salato che delizierà il vostro palato.


Breve storia del Pistacchio

Il pistacchio (dal greco Pistàkion) è una pianta originaria del bacino Mediterraneo (Persia, Turchia), coltivata per i semi, utilizzati per il consumo diretto, in pasticceria e per aromatizzare gli insaccati di carne.
Non è esagerato dire che è una pianta vecchia tanto quanto il mondo.
Era noto e coltivato, infatti, dagli antichi ebrei e già allora ritenuto un frutto prezioso.
Per curiosità cronologica riscontriamo per la prima volta la parola “pistacchio” nell’Antico Testamento.

Assieme ad altre piante allora molto apprezzate, il pistacchio è riportato nell’obelisco, monumento celebrativo, fatto innalzare da Assurbanipal I° (re dell’Assiria, attorno al 668-626 a.C.), nella città di Kolach.
Ma era già noto alle popolazioni orientali: Babilonesi, Assiri, Giordani, Greci sin dal III secolo a. C. come pianta dai principi curativi, potente afrodisiaco e come antidoto contro i morsi degli animali velenosi, chiamato secondo alcuni “fostak” o “fostok” e derivante secondo altri dal persiano “fistij”.




 

Pistacchi: principali nutrienti

I pistacchi sono molto energetici ed hanno un alto contenuto calorico (circa 600 calorie per 100 grammi), vanno perciò consumati con moderazione soprattutto per chi ha problemi di ipertensione, diabete o obesità, anche perché sono spesso commercializzati dopo salatura.
Il contenuto lipidico è prevalentemente costituito da grassi mono e polinsaturi, perciò grassi “buoni”.
Nei pistacchi, rispetto ad altri semi oleosi, sono presenti maggiori quantità di sostanze antiossidanti: luteina, beta-carotene e tocoferoli.
Prezioso anche l'apporto di sali minerali (fosforo, calcio, potassio e ferro) e vitamine (E, B1 e B6).

Pistacchi: proprietà

In quanto molto energetici, i pistacchi sono ottimi per integrare la dieta dei bambini o di chi pratica sport.
L'assunzione regolare di pistacchi aiuta a tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue e a prevenire disturbi cardiovascolari.
Gli antiossidanti naturali di cui sono ricchi questi frutti contribuiscono a mantenere in salute pelle e occhi.
Nella medicina popolare tanto praticata dai nostri avi il pistacchio è stato usato contro mal di denti e disturbi al fegato.
Le proprietà curative e nutrizionali del pistacchio sono conosciute dall'antichità e questo prezioso seme è stato uno dei primi spuntini dell'uomo.




giovedì 11 ottobre 2012

GUSTO DEL MESE: UVA ROSSA








Questo mese proponiamo il gelato all'uva rossa, proseguendo la nostra filosofia del KM Zero, ovvero usare (dove possibile) prodotti della zona (riducendo così lo spostamento di mezzi e la conseguente emissione di gas di scarico nell'aria e valorizzando i prodotti delle aziende locali); protagonista del mese un'UVA rossa (Sangiovese) delle colline di Predappio.



                                                            SANGIOVESE: Breve storia 



Citazione:  "Il Sangiovese sta all’Italia come il Cabernet sta alla Francia: sono vini che esprimono un’identità viticola e vinicola di un Paese”. (Giacomo Tachis) 

Gli ampelografi ritengono che il luogo d'origine del Sangiovese sia la zona Appenninica tra Toscana e Romagna, zone dove ancora oggi rappresenta l'uva a bacca rossa più importante.  
 L'origine e la provenienza del Sangiovese è molto difficile da identificare: le notizie su uno dei vitigni più conosciuti e coltivati in Italia sono molto frammentarie e poco attendibili. Per ottenere delle informazioni bisogna innanzitutto attendere il XVI secolo, quando il Soderini, nel 1590, lo descrive nel suo trattato "La coltivazione delle viti" dicendo che: "il Sangiocheto o Sangioveto è un vitigno rimarchevole per la sua produttività regolare".
Ma si ritiene che la celebre uva fosse già nota più di 2000 anni fa e che fosse utilizzata dagli Etruschi per la produzione di vino.
Anche l'origine del nome è incerta e le ipotesi sono molteplici: chi vuole che derivi da San Giovanni, chi invece da forme dialettali (da "san giovannina", uva primaticcia, dato il suo precoce germogliamento), chi giura che derivi da sangue di Giove (Sanguis Jovis).
Diffuso soprattutto in Toscana, dove assume diversi nomi (Brunello a Montalcino, Prugnolo a Montepulciano, Morellino nel Grossetano, Sangioveto nel Chianti) il Sangiovese ha trovato la sua seconda patria nella Romagna. 




                                                           L'UVA E LA LETTERATURA

Fin dall’antichità il vino si carica di significati allegorici e diviene oggetto di culto.
Molti sono i manoscritti che direttamente o indirettamente ci forniscono prove di un radicato culto del vino legato a divinità tra le quali spicca Bacco, il Dio del vino per eccellenza.
Nella tradizione orientale, Sumerica in modo particolare, la pianta della vite viene descritta come albero della vita ed il vino è simbolo della gioventù e di vita eterna.
Vari poeti latini esaltano il vino nelle loro liriche. Orazio, in particolare, nei suoi Carmina esalta il dio Bacco come colui che è in grado di confortare nei momenti tristi e difficili, compagno unico e insostituibile per l'uomo.
Ovidio e Tibullo considerano il vino non solo un potente afrodisiaco, ma anche ottimo ispiratore per la poesia amorosa, consolatore delle pene d'amore. Ovidio, nella sua Ars amatoria, afferma che "Il vino dispone l'animo all'amore e lo rende pronto alla passione" e "Venere col vino è fuoco aggiunto al fuoco". Tibullo, invece, ultilizza il vino per cacciare gli affanni d'amore, anche se con scarso successo (Elegie, I, 5, 37 - 40).
Gaio Valerio Catullo, nativo di Sirmione, aveva apprezzato già nella terra natia i sapori del vino, che viene orrendamente mescolato all'acqua nella capitale, secondo una moda del tempo che ne viola i sapori e la genuinità. Nel carme 27 delle sue Nugae invita un coppiere a versare un calice di Falerno e "tu via, dove vuoi, vattene, acqua rovina del vino; con gli astemi va a stare. Questo è puro Bacco".
Celebre è la favola metaforica di Esopo La volpe e l'uva.
 



 

Una volpe, dopo aver sognato di raggiungere un grappolo d'uva, si sveglia accorgendosi che quel grappolo esiste davvero. L'animale affamato tenta con grandi balzi di staccare il grappolo ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama: "tanto è ancora acerba!"
È facile disprezzare quello che non si può ottenere.

giovedì 23 febbraio 2012


Il 2012 sarà ricordato come l'anno dei cambiamenti per la nostra gelateria, abbiamo cambiato sede e ci siamo trasferiti da Cesena a S. Maria Nuova Spallicci (Bertinoro - FC), in un locale completamente rinnovato e con ampio spazio esterno, abbiamo deciso di cambiare la nostra veste grafica e di fare un nuovo sito. Ancora non sappiamo la data precisa dell'inaugurazione ma dovrebbe essere intorno alla terza settimana di marzo. Ci trovate anche su facebook: http://www.facebook.com/MascaoGelateriaBio